Esperienze pastorali, Libreria editrice Fiorentina, 1958
Raccoglie le esperienze di giovane prete nella parrocchia di San Donato a Calenzano e poi di priore della chiesa Sant’Andrea a Barbiana. A Calenzano don Milani matura la convinzione che la mancanza di istruzione e l’analfabetismo diffuso siano l’ostacolo maggiore a un’autentica esperienza religiosa. Nasce così l’idea di avviare la scuola popolare per dare ai figli degli operai e dei contadini gli strumenti indispensabili a crescere come persone consapevoli dei propri diritti. Le attività, i fallimenti e i successi della scuola popolare saranno il filo conduttore del libro. Scritta nell’arco di dieci anni, Esperienze pastorali è un’opera percorsa da genuina ansia di rinnovamento ecclesiale, che intreccia statistiche, racconti di vita operaia e contadina, denuncia delle ingiustizie sociali e delle convenzioni borghesi, critiche ai metodi tradizionali di evangelizzazione. La pubblicazione suscitò interesse ma anche critiche e due inchieste parallele, della curia fiorentina e della Segreteria di Stato, che sfociano nel decreto del Sant’Uffizio del 10 dicembre 1958 che impone il ritiro delle copie pubblicate e il divieto di ristampa. Il divieto sarà ritirato solo nel 2014 con una comunicazione della Congregazione per la dottrina della fede al Cardinale di Firenze, Giuseppe Bertoni.
L’obbedienza non è più una virtù, Libreria editrice Fiorentina, 1965/66
Il volume raccoglie la Lettera ai Cappellani militari Toscani che hanno sottoscritto il comunicato dell’11 febbraio 1965 e la successiva Lettera ai giudici. Sono i due testi nei quali don Milani difende l’obiezione di coscienza al servizio militare, all’epoca obbligatorio, condanna ogni forma di guerra e la corsa agli armamenti nucleari. La prima Lettera, inviata a molti quotidiani e riviste, viene pubblicata solo dal settimanale Rinascita il 6 marzo 1965, per questa presa di posizione pubblica don Milani è denunciato per apologia di reato e rinviato a giudizio. La successiva, indirizzata ai giudici del processo che sarebbe iniziato il 30 ottobre, viene depositata alla cancelleria del Tribunale il 28 ottobre 1965. Assolto in primo grado “perché il fatto non sussiste”, il 28 ottobre 1967 la Corte d’Appello usava la formula “non doversi procedere per morte dell’imputato”, scomparso quattro mesi prima. Il reato è estinto per la morte del reo e la sentenza cancellata in Cassazione per amnistia il 15 gennaio 1968.
Lettera a una professoressa, Libreria editrice Fiorentina, 1967
Questo testo è firmato Scuola di Barbiana, ed è l’esempio più famoso di scrittura collettiva che don Lorenzo aveva adottato per insegnare l’arte di scrivere coinvolgere i suoi ragazzi. Ma è soprattutto la denuncia di una scuola selettiva che pur essendo dell’obbligo non garantiva a tutti i ragazzi una formazione adeguata. La stesura della Lettera richiese circa un anno di lavoro, don Lorenzo ne curò la pubblicazione nelle ultime settimane di vita.
Articoli di don Milani
Franco perdonaci tutti: comunisti, industriali, preti. Adesso, 15.11.1949
Natale 1950. “Per loro non c’era posto”. Adesso, 15.12.1950
Lettera dalla montagna. Giornale del mattino, 15.12.1955
Giovani di montagna e giovani di città. Lettera di un parroco su uno dei problemi fondamentali del nostro tempo. Giornale del mattino, 20.05.1956
Ho aperto gli occhi. Adesso, 1.10.1958
Lezioni, conversazioni, discussioni pubbliche, lettere private pubblicate postume sono disponibili in diverse raccolte.
Per una bibliografia più completa comprensiva anche dei saggi su don Milani si rimanda a: Don Milani, Tutte le opere, edizione diretta da Alberto Melloni, a cura di Federico Ruozzi, Mondadori, 2017
Io ho insegnato loro soltanto a esprimersi mentre loro mi hanno insegnato a vivere
Don Lorenzo Milani