Don Milani credeva nella parola come cardine e principio di uguaglianza. La sua vicinanza ai più poveri fu una lotta di emancipazione, nell’idea che la conoscenza e la padronanza del linguaggio ci danno una possibilità di riscatto a prescindere dal ruolo che occupiamo nella società. Il suo ruolo di educatore e la sua esperienza didattica con i bambini poveri a Barbiana hanno segnato un solco dove si è inserita una visione di chiesa, di scuola, di democrazia, di impegno.
Parlare di don Milani significa portare avanti una visione di società dove al centro vi sono giustizia e libertà, dove il fine ultimo del nostro impegno quotidiano è il superamento delle diseguaglianze.
Sono le sue parole, le sue lettere e i suoi scritti che abbiamo scelto, come Comitato, di tenere al centro di questo anno di iniziative, perché è la voce di don Milani quella che abbiamo ancora molto bisogno di ascoltare.